Ogni anno la quantità di decessi tra detenutx supera il numero di coloro che riescano ad accedere alla libertà condizionale. Questa infatti, più che un termine di diritto, viene posta come strumento di ricatto.
Nello specifico, sopravvivere alla condanna d’ergastolo significa dover sopportare di non poter godere di alcun permesso: questa pena consta ancora di 20 anni di carcere oltre i quali è possibile richiedere la condizionale soltanto a patto di collaborare con l’infamità delle guardie, delle procure, del pubblico ministero.
Su ben 1783 detenutx attualmente condannatx all’ergastolo in Italia, il 70% sta subendo il regime ostativo, che prevede cioè espressamente l’impedimento dei benefici più basilari, dalla possibilità di firmare contratti di lavoro a quella di incontrare le persone care oltre la misera ora di colloquio sorvegliato previsto con cadenza settimanale.. quando va bene.
Resta esemplare il fatto che le richieste di abrogazione definitiva dell’ergastolo, mosse nel 1981 da alcune parti in causa nella farsa democratica per via del palese carattere incostituzionale e della comprovata disumanità di una simile misura, non abbiano avuto esito se non quello di riaffermare la pretesa attribuzione alle strutture penitenziarie della funzione di reinserimento civile, quando di fatto, persino a giudicare dalle stesse polemiche ora tornate in corso al parlamento rispetto alle limitazioni prescritte in regime ostativo e tramite trattamenti differenziati quale il 41bis, detta “funzione” nella realtà delle sue conseguenze altro non concede che una giustificazione sociale dell’ordinamento punitivo stesso, certo necessario ai fini della conservazione dello Stato borghese, comportando anzi un consenso generalizzato nei confronti degli abusi che proprio attraverso i privilegi istituzionali elargiti vengono perpetrati.
Incontrando Nicola Valentino – fondatore con Renato Curcio, nel loro periodo di reclusione a Rebibbia, di Sensibili Alle Foglie, collana editoriale sorta dal ventre e contro le istituzioni totali – avremo possibilità di ripercorrere una raccolta di memorie che toccano la storia della repressione politica dell’ultimo secolo, dal periodo fascista che sfruttava il confino sulle isole di S.Stefano e Ventotene, fino allo spiraglio seppur soffocato della lotta armata.. e delle più recenti sollevazioni.