“Questa prima edizione di “Extreme Condition Fest” è nata per mostrare e portare attivamente solidarietà alle lotte, alla repressione sistematica delle carceri e di qualsiasi altra forma di gabbia. Nasce per portare in primo piano le persone che subiscono la repressione, dentro e fuori le strutture detentive, e per ricordare le diverse forme, spesso non scontate, di reclusione. Le varie repressioni creano anche nuovi terreni sperimentali di resistenza, fuori e dentro le strutture detentive. Il quadro generale della contemporaneità ci mostra una realtà sempre più militarizzata e che combatte il dissenso con le armi della guerra, tanto nelle piazze quanto nelle galere. Se infatti la fortezza Europa alza sempre di più le proprie mura mortifere, l’Italia non fa di meno.
Dopo la chiusura del CPR a Torino di Corso Brunelleschi, grazie al fuoco della rivolta, la sua riapertura è imminente.
Di questo anno è anche l’accordo sull’esternalizzazione della detenzione amministrativa in Albania che potrebbe essere la nuova linea non solo del governo italiano ma dell’intera Europa. Sempre di pochi mesi fa è la proposta di riforma dell’apparato penitenziario che ha come priorità, in linea con l’utilizzo propagandistico che fa delle carceri il governo, quella di incrementare le deportazioni di detenutx non italianx. Ma questo non basta, il razzismo sistematizzato e il silenziamento del dissenso l’abbiamo visto anche nei confronti di Anan, Ali e Mansour, ancora accusati di terrorismo per essere palestinesi e supportare la resistenza anti-sionista.
Per queste ragioni pensiamo sia indispensabile la concretizzazione del dissenso in tutte le sue forme: dalla lotta quotidiana al DIY come esempio concreto di ribellione, che in questa edizione dell’ Extreme Condition Fest prenderà forma, oltre che come momento di aggregazione e confronto, anche come una esposizione di disegni, illustrazioni e grafiche in contributo al benefit, esplorando nel suo più largo termine il significato della Gabbia, sia essa fisica, politica, psicologica o sociale.”