Autore: la scintilla
sabato 28 maggio – MIXED SOUP
domenica 22 maggio – Briganti si resta!!
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PRANZO DEI PEZZENTI con menù scriteriato ma di sostanza
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= FAILED =
hardecore division // borgate romane antifa
= STREBLA =
postpunx noize // vicoli della bari situazionista
= ANTIDIGOS =
upthepunx radical baresi // dalla Masseria Autogestita Foresta
BRIGANTI SI RESTA!
VIENI DAL POMERIGGIO PRIMA, AUTOGESTISCITI I POSTUMI
*Questo un comunicato del Corsica sulle sollevazioni a Firenze nel periodo pandemico:
“È stata una piazza eterogenea quella di venerdì 30 ottobre, ma quale sia stata la componente principale di quella giornata è divenuto con il passare dei giorni evidente a tutti: i giovani e i giovanissimi, con buona pace di chi ancora cerca organizzatori dove non ce ne sono, scomodando le solite veline della questura ormai ingiallite dagli anni che additano di default anarchici o ultras.
Una piazza senza rivendicazioni precise e senza firma, una piazza proprio per questo abitabile da chiunque non volesse veder strumentalizzata la propria rabbia. Una rabbia da troppo tempo covata.
Come può infatti stupire che si voglia ribaltare un mondo che avrebbe tutto da offrire, ma che non ci ha mai offerto niente? Il contraltare di una tecnologia sempre più alienante è infatti rappresentato solo da sfruttamento e precarietà, lavori a nero e affitti impossibili.
Ed eccoli allora i giovani di venerdì: sono gli stessi che sono stati destinati a servire e sorridere al turista di turno, a cui è stato offerto poco più dello scheletro di quella che dovrebbe essere una scuola che mira a una reale diffusione e cultura, che sono stati costretti a continuare a vivere con i genitori e che proprio per questo sono stati derisi come una generazione di nullafacenti. Una generazione a cui è sempre negata la parola, continuando a guardare al giovane solo come ad un adulto in potenza, mai come ad un soggetto con propri bisogni e desideri.
Con la diffusione della pandemia tutto ciò ha assunto caratteristiche grottesche. Sostituita anche l’aula di scuola con uno schermo, l’intera socialità è stata bandita ed etichettata come superflua, definizione facile per chi guarda al mondo solo come ad un salvadanaio da cui attingere, magari da una villa di duecento metri quadri.
Se lo stato ha pensato bene di scaricare tutta la colpa delle proprie mancanze sui comportamenti dei singoli, continuando ad andare a braccetto con quell’organizzazione criminale che da sotto il nome di Confindustria, quelli stessi singoli hanno poi riversato la propria frustrazione sul capro espiatorio perfetto perché appunto da sempre privato di voce: ancora loro, i giovani.Oggi, 3 febbraio, dopo mesi dai fatti, digos e polizia si presentano alle prima luci dell’alba in svariate case per portare via 20 persone destinate a misure cautelari [con ulteriori denunce poi affibbiate, fino a 37 inguaiatx].
Arresta per nascondere l’incapacità di chi governa questo paese nel gestire una crisi sanitaria ed economica senza precedenti, una crisi causata dallo stesso sistema di rapina del territorio e delle risorse che strenuamente tenta di difendere. I morti nelle RSA, le famiglie sul lastrico, nessuna prospettiva a medio o lungo termine sulle nostre vite come la criminosa gestione della seconda ondata ha dimostrato.
Non sono 20 ragazzi i responsabili di una notte di rabbia dove 10000 persone sono scese in piazza. Come non sono 3 ragazzi che escono a fare aperitivo i responsabili di una pandemia che da un anno ha cambiato permanentemente in peggio il nostro modo di vivere. .Ma riconoscere le proprie responsabilità vorrebbe dire ammettere per lo stato di aver fallito, e allora avanti col prossimo capro espiatorio, col prossimo arresto.”
sabato 21 maggio – Bisogna correre fest
sabato 21 maggio – ENI: Esportiamo Neocolonialismo Italiano
L’ENI e il neocolonialismo italiano: dai lager per migranti a fiumi di gas e petrolio,
la devastazione tra Libia e Golfo di Guinea venduta come “equilibri economici”
SABATO 21 MAGGIO dalle 16:00Incontro con Daniele Ratti(Seme Anarchico e varie pubblicazioni proprie)
L’aumento delle spese militari e l’invio continuo di contingenti fuori dall’Europa sono perno di un andamento finanziario fondatosi sul vecchio imperialismo. Dietro le bandiere-patriota, con ben 5 missioni armate lanciate nel 2020, si muovono le solite s.p.a. energivore.
Italia e Francia sono da decenni alleate nella protezione degli interessi di ENI e Total contendendo l’espansione estrattiva, commerciale e amministrativa -ossia ecocida, padronale e razzista- ai loro competitori globali: dalla Cina, alla Russia, agli U.S.A. .
Non dovrebbe essere poi così complicato dover ammettere che essere realmente contro la guerra significa porsi contro i piani economici di accaparramento energetico e di una speculazione sulle risorse collettive tale da non ridursi ad altro che in abuso securitario, calato in nome del benessere delle imprese. Invece, dietro l’ipocrisia interventista si continuano a preferire forme di sfruttamento di territori e comunità.
PER IL SABOTAGGIO SELVAGGIO DEI MECCANISMI DEL PROFITTO
PER LA DISERZIONE DAGLI SCHEMI REPRESSIVI DEL POTERE
PER LA RIVOLUZIONE SOCIALE CONTRO QUESTO SCHIFO DI PROGRESSO
venerdì 06 maggio – LIBERI DALL’ERGASTOLO dibattito con Nicola Valentino sul confino ed i regimi differenziati
Ogni anno la quantità di decessi tra detenutx supera il numero di coloro che riescano ad accedere alla libertà condizionale. Questa infatti, più che un termine di diritto, viene posta come strumento di ricatto.
Nello specifico, sopravvivere alla condanna d’ergastolo significa dover sopportare di non poter godere di alcun permesso: questa pena consta ancora di 20 anni di carcere oltre i quali è possibile richiedere la condizionale soltanto a patto di collaborare con l’infamità delle guardie, delle procure, del pubblico ministero.
Su ben 1783 detenutx attualmente condannatx all’ergastolo in Italia, il 70% sta subendo il regime ostativo, che prevede cioè espressamente l’impedimento dei benefici più basilari, dalla possibilità di firmare contratti di lavoro a quella di incontrare le persone care oltre la misera ora di colloquio sorvegliato previsto con cadenza settimanale.. quando va bene.
Resta esemplare il fatto che le richieste di abrogazione definitiva dell’ergastolo, mosse nel 1981 da alcune parti in causa nella farsa democratica per via del palese carattere incostituzionale e della comprovata disumanità di una simile misura, non abbiano avuto esito se non quello di riaffermare la pretesa attribuzione alle strutture penitenziarie della funzione di reinserimento civile, quando di fatto, persino a giudicare dalle stesse polemiche ora tornate in corso al parlamento rispetto alle limitazioni prescritte in regime ostativo e tramite trattamenti differenziati quale il 41bis, detta “funzione” nella realtà delle sue conseguenze altro non concede che una giustificazione sociale dell’ordinamento punitivo stesso, certo necessario ai fini della conservazione dello Stato borghese, comportando anzi un consenso generalizzato nei confronti degli abusi che proprio attraverso i privilegi istituzionali elargiti vengono perpetrati.
Incontrando Nicola Valentino – fondatore con Renato Curcio, nel loro periodo di reclusione a Rebibbia, di Sensibili Alle Foglie, collana editoriale sorta dal ventre e contro le istituzioni totali – avremo possibilità di ripercorrere una raccolta di memorie che toccano la storia della repressione politica dell’ultimo secolo, dal periodo fascista che sfruttava il confino sulle isole di S.Stefano e Ventotene, fino allo spiraglio seppur soffocato della lotta armata.. e delle più recenti sollevazioni.
Almanacco malefatte di primavera 2022
mercoledì 27 aprile – SCHIAVI NELLA CITTÀ PIÙ LIBERA DEL MONDO _ La storia dei RAF punk + sconcerti queer
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La fine del ’77, non smettere di cercare l’amore, sboccare sui benpensanti,
il pogo contro la società dello spettacolo, resistere a pestaggi squadristi, i primi Nabat da fare,
autoproduzioni nelle cantine, insurrezione transgender nelle strade!
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La Bologna Male ai tempi delle band armate…
Raccontata da Laura, batterista dei RAF Punk
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DALLE 19:30
cena osteria vegana + presentazione del libro di Laura Carroli, con approfondimento sui primi approcci queer anni ’80 e sugli approdi attuali
DALLE 22:00
*** INTO THE BAOBAB *** non-binary acid punx tra i rifiuti del progresso
*** MATRAK ATTACK *** antipatriarca crust d-beat dai Paesi della Loira
Odia il macho Ama mucho
“La lotta per la liberazione deve sfuggire alla trappola di cercare l’eguaglianza nella simmetria tra una scala gerarchica femminile e una scala gerarchica maschile: ponendo una donna dominante a parità di un uomo dominante, non si evita che una donna dominata e sfruttata resti accanto del suo omologo maschile.
Bisognerebbe affrontare invece i meccanismi e le istituzioni stesse che nel corso della storia abbiano costruito e mantenuto le strategie del dominio maschile.
Istituzioni e pratiche che non sono isolabili dal dominio politico puro e semplice. Perché possiamo dubitare fortemente che il “patriarcato” sia annientato in una società di Stato, gerarchica, di classi.
Mentre l’emancipazione delle donne dal dominio maschile determina tutte le possibilità di abolire la gerarchia sociale, di andare verso una società più libera ed autodeterminata.”
[ da L’ordine gerarchico e la differenza fra i sessi; tratto da Réfraction n.24, maggio 2010 ]
lunedì 25 aprile – GUERRA ALLA GUERRA _ presidio internazionalista a Spoleto
facciamo deragliare l’unità nazionale
GUERRA ALLA GUERRA
Carovita e licenziamenti, stragi nelle carceri e sul posto di lavoro, crisi energetica e ritorno del nucleare, fogli verdi e repressione. Questa è la guerra che il governo di Unità Nazionale ha dichiarato agli sfruttati. Questa è la guerra contro cui siamo chiamati a combattere. La nostra guerra è contro lo Stato e il capitale, in continuità con le pratiche conflittuali e coi nostri prigionieri nel cuore. Non ci arruoliamo alla chiamata alle armi della borghesia, non andiamo a combattere contro altri sfruttati dentro e fuori i confini.
Per la solidarietà internazionalista.
CONTRO LA GUERRA, CONTRO IL NUCLEARE, IN DIFESA DELLA STAMPA ANARCHICA, IN SOLIDARIETÀ COI RIVOLUZIONARI PRIGIONIERI E LE PRATICHE DI CUI SONO ACCUSATI.
Manifestazioni internazionaliste:
25 aprile 2022 // in piazza Garibaldi alle ore 15:00 // Spoleto
1° maggio 2022 // in piazza Alberica alle ore 14:30 // Carrara
domenica 10 aprile – NOTE BANDITE matinée benefit per NoCPR NoFrontiere FVG
DALLE 16:00
Enri-ot e Marco Pandin di StellaNeraAutoproduzioni presenteranno Note Bandite, una compilation di tracce sul tema della resistenza con una raccolta di recensioni di Enrico, compagno del reggiano.
Grazie ad Undernoise Modena Crew per la proposta di dibattito!!!
A seguire concertazzi!
IRA
- hardecore dai quartieri di roma-viterbo
IRMA TRIGGER
- bolognina grunge-post-punx al grido fuck!sexism
MINORANZA DI UNO
- udine-antirazzista anarcopunx sulle barricate
La Cena-Balotta uscirà presto ed a sostegno dex compagnx di NoCPR NoFrontiere del nordest,
solidalx a tuttx coloro che sono rinchiusx nell’infame CPR di Gradisca.
https://nofrontierefvg.noblogs.org/
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Come si sarà notato, nelle ultime settimane, improvvisamente, dopo anni di retorica demagogica sux migrantx, è apparsa la possibilità fin’ora repressa di accogliere centinaia di migliaia di profughx.. Il distinguo compiuto a favore della popolazione ucraina non sta impedendo affatto che tuttx coloro che non posseggono “adeguati” aggiornamenti burocratici finiscano rinchiusx ed espulsx, per lo meno quando non si continui a morire sui valichi alpini, nei boschi, al passaggio dei treni, in mare, in gabbia.
Nonostante l’implementazione di sorveglianza costiera (o meglio, proprio “grazie” ad essa) sono esemplari i risultati del dirottamento migratorio e degli investimenti in tale ambito. La più recente conquista dei criteri internazionali di protezione è il centinaio persone lasciate bloccate al largo della Libia per giorni, proprio una settimana fa; un mancato soccorso che ha permesso di conseguire il raggiungimento della morte (sempre a monito, del resto) per ben 90 di loro.
I finanziamenti dell’Europa Unita si mantengono costanti tanto per il setacciamento poliziesco tra i confini interni allo Shengen, tanto nell’obiettivo ormai di lunga data di esternalizzarne i controlli. Rispetto al primo tipo di operazioni è esemplare la collaborazione di Fedriga, presidente della regione Friuli Venezia Giulia, con le misure repressive croate, coordinate con quelle slovene tramite accordi bilaterali sulla gestione delle frontiere.
Per chi venga in generale catturato su suolo italiano non c’è stata, nei decenni, alternanza di governo che non abbia puntato alla recrudescenza dei criteri detentivi per migranti sprovvistx di permesso di soggiorno, così come di quellx per il loro respingmento nei stessi paesi da cui erano fuggitx.
Non sono state da meno della precedente retorica salviniana, tra le altre, le eloquenti disposizioni del ministro Lamorgese di procedere al rimpatrio esulando dalle procedure difensive in materia di diritto persino in periodo di piena pandemia covid-sars-19.
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Le compagne ed i compagni di NoCPR NoFrontiere FVG si sono in particolare occupatx di contrastare il CPR di Gradisca d’Isonzo, in provincia d Gorizia, riaperto nel dicembre 2019 e spesso scosso dalle rivolte dex migrantx che vi vengono rinchiusx. Già a pochi mesi dalla sua messa in funzione questo lager ha dato prova delle atrocità che competono alle guardie, ma le notizie di pestaggi, la mancanza di soccorso medico e insomma l’assassinio di Vakhtang, di provenienza georgiana, sono state possibili soltanto attraverso la rete di solidarietà. Purtroppo solo in rari casi accade che si riesca ad eludere le restrizioni poste ax reclusx e finalmente a prendere contatto con loro.
L’omicidio di Vakhtang resta ovviamente solo uno dei tantissimi casi di abuso di potere che le istituzioni democratiche necessitano in via ordinaria per mantenere in piedi le strutture carcerarie fondate sugli obiettivi di controllo e sulle logiche di profitto della diplomazia internazionale. Altrettanto necessaria, anche per la stessa prassi normativa, è la copertura delle indagini, le archivazioni delle testimonianze.
Ricordiamo che persino la chiusura del vecchio CIE friulano era conseguita all’omicidio di Stato di Abdelmajid El Kodra, nel 2013.
Le privazioni di oggetti personali (almeno palliativo dell’isolamento come i cellulari) e le vessazioni razziste nei CPR rimangono all’ordine del giorno, ma anche le proteste in risposta ad esse; fino ad incendi, evasioni, forme di autolesionismo.
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Approssimandoci al 25 aprile, nessun vecchio concetto di resistenza al fascismo potrebbe farsi coerente nello scenario attuale, scenario non solo di una ennesima guerra, una delle 70 in corso nel mondo, bensì della spettacolarizzazione della stessa ad uso della comunicazione ufficialmente interventista di ciascun apparato statale. Il conflitto tanto discusso, presentato sulla carta come una problematica soltanto russo-ucraina, ideologicamente poggia su di un odio razziale che non ha mai trovato fine nel mondo civilizzato, anzi. Nella realtà più materiale e vicina a noi, esso non è nient’altro che l’esito di manovre dei grandi capitali compartecipi alla contesa dello sfruttamento territoriale ed energetico, del servilismo volontario e della forza lavoro.
Il vecchio concetto di “resistenza al fascismo” sembra convivere coerentemente con la conservazione legalista di sezioni d’arma e dirigenza padronale; soliti posti di comando. Le democrazie neoliberali continuano ad avvalersi degli stessi strumenti autoritari che vengono all’occorrenza dichiarati prerogativa “folle” dei regimi totalitari coi quali hanno stipulato i più proficui accordi commerciali.
L’unica lotta nella quale possiamo pertanto riconoscerci è quella che rifiuti le discriminazioni -quanto i privilegi- che reggono l’impostura nazionalistica, perché l’autodeterminazione individuale -né quella collettiva- non si dà se non combattendo le autorità costituite e le strutture sociali oppressive, che arrivano a criminalizzare persino la solidarietà spontanea dal basso verso chi è senza cittadinanza pur di perseguire penalmente e purtroppo ancora fisicamente chi tenti di riprendersi le più fondamentali libertà di movimento.
A cominciare da quella giudiziaria in ambito di cittadinanza, di matrice coloniale e securitaria.
PER LA LIBERTÀ DI MOVIMENTO..
SMASH THE BORDERS!!
BURN PRISONS..