NON è IL NATALE, NON L’ECONOMIA,
NON LO SFRUTTAMENTO..
LUNEDì 27 DALLE ORE 18:00
- LABORATORIO SFRASTICO di dolci Antispecisti * vieni presto, non mordiam *
+ CENA BELLAVITA.. * porta gli ortaggi o la ricicla che vorresti trovare *
SCONCERTO LIVE :
- BAM BOX ORCHESTRA
garage sporco // prim’orda punk [ Napol-hell paranza, Vesuvio ]
Ingresso non richiesto! ma up to you se possibile, per sostenere la nostra distro irata e nuovamente germinale, LA PESTIFERA.
In serata ci saranno ristampe varie della vecchia tra cui Ricette per il chaos, Lo Squat dalla A alla Z, Manuale di autodifesa femminista,… e numerosi testi di contro-analisi sull’attuale governance pandemica no/sì/whattaf*ck.
PROIEZIONI AL LENZUOLO:
rassegna docu-film da scegliere insieme tra i seguenti ..o tra quel che ci salta in mente sul momento.
- On activist research and critical knowledge production
(2017, audio in spagnolo ma sottotitolato da noi in italiano; docu-interviste a cura di un nodo madrileño di SqEK, Squatting Europe Kollective, progetto internazionalista nato nel 2009 con il proposito di raccogliere materiale autocritico e di propaganda sulle pratiche di autogestione in chiave di resistenza all’avanzamento del sistema capitalistico).
Perché occupare?
Mentre la mancanza di casa è in aumento ovunque, la produzione di spazi vuoti sta divenendo una caratteristica strutturale della società contemporanea. Intanto che Stati e mercati falliscono la realizzazione di ogni funzione redistributiva, migliaia di edifici rimangono vuoti, eppure i senzatetto aumentano in Europa e nel mondo. In questo periodo di crisi economica, le persone che hanno deciso di prendere in mano la situazione stanno occupando una pluralità di spazi: industrie abbandonate, teatri vuoti, uffici pubblici dismessi, attività commerciali fallite, ed ovviamente case non assegnate. In questo processo, il concetto di sviluppo e rinnovo urbano, cioè di aggiustamento degli spazi e delle politiche urbane e per la casa è reinterpretato e deviato. In realtà, le occupazioni non sono solo un modo per soddisfare il bisogno di alloggio e per esprimere la mancanza di spazi di socialità, ma sono anche un tentativo di praticare modelli di organizzazione partecipativi non-gerarchici.
Le occupazioni spesso offrono un modo alternativo di vedere le relazioni sociali, le pratiche politiche e lo sviluppo di attività collettive come incontri politici, seminari di autoformazione ed eventi controculturali al di fuori, e in contrasto con i circuiti commerciali. Nel reclamare una dimensione politica, gli attivisti dei centri sociali e gli occupanti di case sono spesso impegnati in più ampie campagne di protesta e movimenti sociali, contro il precariato, la speculazione urbana, il razzismo, il neo-fascismo, la repressione dello stato, la militarizzazione, la guerra, l’utilizzo del territorio contro gli interessi delle popolazioni locali, le riforme che virano ad una aziendalizzazione nel campo educativo e universitario, e alla privatizzazione sanitaria.
La retorica del salvataggio dell’economia dalla crisi riflette la vacuità dell’attuale dibattito politico che fa appello a coesione sociale e auto-responsabilità. Ma proprio nel momento in cui le persone prendono realmente questi valori sul serio, sono spesso trattate come criminali che minacciano l’integrazione sociale. Le risposte accademiche alla crisi attuale sono state ugualmente vacue. Benché molti ricercatori si trovano a dover affrontare l’attacco neo-liberista alle università pubbliche al tempo stesso sono unicamente interessati a ottenere fondi da privati e a produrre conoscenze finalizzate al mercato, altri ancora sembrano più interessati a teorizzare i problemi piuttosto che affrontarli. …
Approcci diversi e temi comuni
Il collettivo SQEK è nato come una rete di ricerca. Il nostro primo scopo quando abbiamo cominciato a incontrarci attraverso una mailing list era quello di cooperare per cominciare una ricerca comparativa sulle occupazioni nelle città europee. Nel gennaio 2009 ci siamo incontrati per la prima volta a Madrid. L’incontro ci ha permesso di condividere le nostre diverse esperienze, le nostre preoccupazioni intellettuali, i nostri argomenti di ricerca e progetti futuri.
Poiché altre persone si sono via via aggiunte al nostro collettivo nell’ottobre 2009 abbiamo tenuto un secondo incontro a Milano, dove abbiamo avuto la possibilità di presentare e discutere diversi casi studio.
… Sebbene quello delle occupazioni sembrerebbe non rappresentare un movimento particolarmente potente, la sua dimensione temporale che supera diverse decadi e la dimensione spaziale sia locale che internazionale sono spesso dimenticate. Siamo quindi consci del bisogno di articolare un approccio che vada dalle specificità delle situazioni locali fino ad una prospettiva internazionale e comparativa. …
[da https://sqek.squat.net/ita-squatting-europe-agenda-di-ricerca-v-1-0/]
- Hobo
(1992, audio in inglese senza sottotitoli; film di John T. Davis sui passi di Beargrease, un clochard che da Minneapolis a Seattle, saltando da un treno merci all’altro, attraversa, forse per fuggirne, la desolazione che era seguita all’entusiasmo della beat generation, nell’abbandono generalizzato di orizzonti giovanili di emancipazione.. ).
- Gli invisibili
(1988, audio in italiano; film di Squitieri (di cui repelliamo la schizofrenica carriera politica), ma sceneggiato da Nanni Balestrini a partire dal suo omonimo romanzo, narra di Sirio, operaio nelle accaierie a Terni, che a seguito di un percorso di militanza iniziato da studente, tra proteste ed espropri proletari, finisce in regime di alta sicurezza per banda armata).
- Ormai è fatta
(1999, di Enzo Monteleone, tratto dall’omonimo libro-cronaca di Horst Fantazzini, anarchico gentiluomo, rapinatore di banche per vocazione, pubblicato nel 1976. Il film narra in particolare uno dei suoi proverbiali tentativi di evasione, quando dal carcere di Fossano, per il sequestro di due guardie, rimase gravemente ferito dai proiettili dei cecchini infami. Purtroppo è interpretato da Stefano Accorsi e sicuramente non è un film capace di contestualizzazione storico-politica adeguata, per cui si dovrà lavorare un po’ di immaginazione.. Condannato in totale a 57 anni di reclusione “per avere rubato qualche milione di lire, a fronte dei miliardi in continuazione rubati da presidenti di banche e istituzioni”, Horst muore prima di scontar la pena, a Bologna, il 24 dicembre 2001..
Ma può ancora rivivere.. in ogni banca rapinata.. eh).
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NON è IL NATALE, NON L’ECONOMIA,
NON LO SFRUTTAMENTO!!
SE PROPRIO C’è QUALCOSA DA SALVARE,
STA NELLE CONTROCULTURE..